Con la sentenza 29406/18 del 6.06.2018 la Corte di Cassazione è tornata sul tema dell’oltraggio a pubblico ufficiale ritenendo che ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 341 bis c.p. “è necessaria la prova della presenza di più persone e, solo ove risulti accertata tale circostanza, sarà sufficiente a far ritenere integrato il reato la mera possibilità della percezione dell’offesa da parte dei presenti”.
La vicenda trae origine dalle offese proferite da un cittadino nei confronti di due agenti di pg dapprima all’interno di un parcheggio comunale e, successivamente, all’interno del Comando.
La Corte d’Appello di Napoli aveva, infatti, affermato la penale responsabilità dell’imputato ritenendo che, poiché il fatto era avvenuto sulla pubblica via o, comunque, in luogo pubblico, le offese non potevano non essere state percepite anche da terze persone.
La Suprema Corte, dal canto suo, nel censurare il ragionamento della Corte territoriale, rileva come la presenza di più persone sia una circostanza che deve formare oggetto di prova specifica, non potendosi fare ricorso a valutazioni presuntive. Soltanto ove risulti provata tale circostanza, potrà allora ritenersi configurabile il reato sulla scorta della mera possibilità di percezione dell’offesa da parte dei soggetti eventualmente presenti.